Gerardo Furingo: non spegniamo il suono della tradizione

Alcuni strumenti popolari della settimana santa in Calabria

Spesso dei suoni riportano alla mente situazioni adagiate nel fondale della nostra anima. Sono richiami capaci di trasportarci indietro nel tempo, in un flusso magico che sa far assaporare persino gli odori, il chiacchiericcio e ogni minimo dettaglio che racchiude in uno scrigno la memoria.

Una sensazione simile l’ho provata pochi giorni fa a Belvedere Marittimo (Cs) nella falegnameria di Gerardo Furingo, un uomo allegro che fa del suo lavoro l’essenza del suo vivere. Baffetti e occhiali, Gerardo è uno dei pochi che, tra gli splendidi paesi che punteggiano la Riviera dei Cedri, realizza a mano i “tocca tocca”, “macinill” “maschittu”: strumenti usati al Sud (i nomi cambiano in lungo e in largo del Meridione), nella settimana santa.

Esposizione di “tocca tocca”

Se provassi a tradurre dal calabrese all’italiano, sono certa si perderebbe tutto il senso e la bellezza che evocano questi nomi onomatopeici. Fanno parte di quegli strumenti musicali in legno, a suono indeterminato, come mi spiega Gerardo, che si utilizzano nel Sud d’Italia durante la settimana santa. Laddove la tradizione sta scomparendo, alcuni paesini resistono all’avanzare della modernità. Tutto è un ingranaggio perfetto: «Nel “tocca tocca” c’è una lamina flessibile in legno che viene sfregata da una ruota dentata, a sua volta fissata su un manico». La velocità della rotazione determina il suono (onomatopeico) che echeggia nei paesini della Calabria, come della Puglia, della Basilicata e della Sicilia (ma anche in altre parti dello Stivale) soprattutto il giovedì e il venerdì santo quando non si suonano le campane.

componenti “tocca tocca”

A te non costa nulla. Per me è una fonte di soddisfazione enorme.

«Sin da piccolo sentivo quei suoni. E li riascolto ancora adesso nelle processioni a Belvedere. Buona parte di questi strumenti li ho confezionati io. Quelli in legno, s’intende. Perché quelli in plastica per me non hanno valore, non riproducono affatto il suono che scava nella tradizione di un popolo», racconta Gerardo. Il rischio, infatti, è svilire la tradizione. Ma questo artigiano non ci sta: «Ho sentito di far qualcosa per evitare che questa tradizione, ancorata al mio paese e alla Calabria, sparisse. Così, realizzo a mano “tocca tocca” e “macinilli”, li personalizzo, li provo. Quando vengono le mamme con i loro figli a provarli, vedo quei sorrisi e mi si riempie il cuore». Sorrido con lui.

Gerardo all’opera

All’ingresso della sua falegnameria, ci sono delle canne («Non è bambù», precisa Gerardo). «Devono essiccare per almeno due anni. Solo dopo posso iniziare a intagliarle per farne i “tocca tocca”. Vari i componenti, tutti realizzati a mano: corpo rotante, ruota dentata e impugnatura. Poi continuo con le altre fasi», spiega, mentre me ne fa sentire il suono intenso, toocccc tocccc toccc

Particolare: cassa acustica “macinill”

A nove anni, la mamma Mariuccia l’ha mandato dal “mastro”, in falegnameria. «La mattina a scuola, poi il pomeriggio a scoprire le tecniche per lavorare il legno. Ho continuato su questa strada: all’inizio non mi piaceva, ma poi è diventata parte di me, specie quando mi sono messo in proprio. Ora realizzo mobili su misura, pezzi unici; ho clienti da tutta Italia e sono soddisfatto. Ma resta un cruccio: appena andrò in pensione, non c’è nessuno a cui potrò tramandare quest’arte, neanche quella dei “tocca tocca” e dei “macinill”».

“Macinill” per tutti i gusti

I trucioli emanano un profumo intenso in tutta la falegnameria, come se mi trovassi in un bosco e respirassi a pieni polmoni. Gerardo mi mostra questi strumenti: «Il “macinill” richiede ore di lavorazione: uso legno d’abete e anche frassino. È composto da quattro battenti, da una cassa acustica aperta, un perno per i battenti e la manovella. Ogni ingranaggio necessita di precisione e dedizione. Ci vuole pazienza. Ne ho realizzati tanti, di diversa misura, con casse grandi da produrre un suono intenso».

In falegnameria

Facciamo un giro tra i suoi attrezzi, tra modelli di sedie e tavoli, resina e pezzi di legno. Sorride di cuore, Gerardo, specie quando mi vede sobbalzare ogni volta suona i “tocca tocca” e “macinill”. Si emoziona quando guarda il plastico di scale in legno progettate, realizzate e montate da lui; quando incastra le assi di un tavolo che ha ideato, senza usare dei chiodi; comodini intarsiati con legno pregiato. Cammino in punta di piedi: ovunque è respiro, sacrificio, sogno, speranza. Quelle assi di legno è come se tenessero in vita progetti e quant’altro verrà, sempre nel rispetto della tradizione di un popolo e dei suoi rituali «perché se dimentichiamo quelli, che ne sarà del nostro essere?».

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

francesco pellegrino

Francesco Pellegrino dalla Calabria in Antartide e viceversa

Il 26 dicembre del 2013, dopo un corso di addestramento intenso, Francesco Pellegrino, ingegnere calabrese, per la prima volta è andato in Antartide alla base "Mario Zucchelli". Da lì altre missioni, tra impegno per l'ambiente, incontri speciali e l'amore per la Calabria. Emozionati!
antonio de caprio

Birra Cala 100% artigianale, 100% famiglia

Birra Cala, tra le eccellenze della Calabria e non solo, racchiude un mondo di emozioni, aneddoti e sogni tutti da scoprire. Perché questo progetto imprenditoriale è l'unione di quattro fratelli e di un padre che va oltre, di traguardi raggiunti e altri che ne arriveranno con sempre la stessa dedica dal 2021.
rosario-gomis-artigiana

Rosario Gomis, artigiana spagnola che per amore ha scelto Cosenza

Ogni tanto sposta con le mani ciocche dei suoi capelli ricci per poi guardarli sbucare ribelli sulla fronte. Sarebbe tentata di riprovarci per metterli in ordine, ma poi decide di alzare gli occhi e lasciarsi andare in una risata, trascinando…
ape calessino sosta porto Cetraro paese

Con l’ape calessino tra le bellezze di Cetraro

Ti porto con me allo scoperta di Cetraro in sella all'ape calessino, anzi l'Ape Caster, servizio attivo nella cittadina tirrenica per mini tour suggestivi. Nasce dalle felice intuizione di Luigi Orsino, presidente della Caster e curatore del Museo dei Brettii e del Mare. Catturiamo insieme nuovi paesaggi di questa Calabria!
Serafina Franco con bovino Italo sdraiati per terra

Serafina Franco: in fattoria tutti in famiglia

Serafina Franco è una giovane allevatrice e agronoma calabrese. Dopo anni fuori, ha deciso di tornare a Longobucco (Cs): qui, in località Puntadura, lavora nella fattoria di famiglia. Con lei una brigata bellissima amata da bambini e adulti. Vieni con me a scoprire l'allevamento sostenibile di questa realtà calabrese che ha inventato anche un uovo di Pasqua di caciocavallo!
Claudia Giannini artigiana borse e accessori moda

Le borse di Claudia Giannini: da autodidatta a stilista

Claudia Giannini è un'artigiana calabrese. Ha iniziato a 40 anni come autodidatta. Ora nel suo negozio-laboratorio a Praia a Mare (Cs) realizza a mano borse in tessuto e in pelle, accessori moda di pregio. Ma quanto la ispira la Calabria? E quanti ostacoli ha superato? Vieni con me a scoprirlo!
marco tortora nel negozio confetti

Confetti Tortora: quando la tradizione è eredità

I confetti Tortora sono una delle eccellenze di Corigliano-Rossano. Unico confettificio artigianale calabrese, si tramanda dal 1970 ad oggi, coinvolgendo tre generazioni. Vieni con me nel laboratorio per gustare tutta la storia dolce della famiglia Tortora.
giovanni celeste cantine benvenuto: la via rivoluzionaria dello zibibbo igp

Giovanni Celeste Benvenuto: la rivoluzione dello Zibibbo

Giovanni Celeste Benvenuto è un giovane vignaiolo "calabruzzese" che è riuscito in una grande rivoluzione: dare il giusto valore allo Zibibbo, anche quando tutti (tranne alcuni) pensavano che il "forestiero" fosse un pazzo. Vieni con me a Francavilla Angitola a gustare questa bella storia di Calabria.
monica morabito e alessandra sarubbo founder caprichar

Caprichar: lo shampoo solido bio al profumo di Calabria

Caprichar è il brand di shampoo solido e cosmesi green di due giovani calabresi Alessandra Sarubbo e Monica Morabito. Tutto al profumo di Calabria. Vieni con me a conoscere la loro bella storia, i sogni e le speranze di queste due imprenditrici che puntano alla sostenibilità e al valore della Calabria.