Una biografia? La mia? Allora non posso che iniziare da quel giorno, sì, quello in cui venni al mondo e iniziai a vivere! Camminando su di un filo affatto sottile che intreccia il mio amore per la Calabria, per questa gente di straordinaria normalità che arricchisce la mia vita.
Il penultimo giorno di dicembre di tanti tanti anni fa ho fatto riunire i miei nonni paterni e quelli materni, zii e amici vicino a una culletta in una clinica di Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza.
Mamma sorrideva, papà pure. Non si hanno, però, orari certi sulla mia nascita ma tutti ricordano il primo capodanno con me: panettone, spumante e urla (le mie) che salutavo il nuovo anno tra neonati e pancioni.
Da allora lo faccio ogni anno, festeggio quel giorno, qui davanti al mare della mia Calabria, con famiglia e amici che mi ricordano quanto siano preziosi per me. E che combinazione straordinaria sia la vita.
Il destino nel nome: il mio amore per la Russia
Sul nome, tuttavia, mi è andata bene: mamma era indecisa tra Alessia e Anastasia. Comunque, avevano già segnato un percorso che mi avrebbe condotto al mondo slavo e alla Russia con amore.
Quando sono andata a San Pietroburgo, con l’allegra compagnia dei colleghi universitari, è stato come immergermi in quelle pagine di letteratura che continuano a donarmi emozioni.
Ritornando all’infanzia, i commenti, qui, sono tutti unanimi. Ahimè.
Coccolata e viziata, dicono, infatti, fossi terribile e imprevedibile. Con la nascita di mio fratello Domenico e poi di mia sorella Luana le cose sono, però, cambiate. In meglio per loro!
Anche per me, perché nella mia famiglia ripongo tutto. In quel nido trovo da sempre il mio essere, il mio sostegno, la mia forza.
Incontro mistico tra Calabria e il mondo slavo
Facendo un bel salto in avanti, la stessa cricca (con amici ristretti) si è ritrovata alla mia seduta di laurea a Roma.
In un’aula della Sapienza piena di libri e con poche sedie, una valanga di parenti, infatti, ha lasciato a bocca aperta la commissione.
Che bei momenti e quanti mazzi di fiori (da allora non ne ho visti più tanti!).
Finalmente discutevo la mia tesi su Nina Berberova. Poi lacrime di gioia, rose rosse e girasole, risate.
Il pranzo per brindare alla mia laurea in Lingue e Letterature straniere (russo e tedesco), e un futuro con il quale fare i conti, anche se ubriaca di vino e di gioia.
Il richiamo della terra calabra e del mare
Non ci ho messo poi tanto a decidere di tornarmene in Calabria, a Cittadella del Capo, frazione marinara di Bonifati. Un paesino della Riviera dei Cedri, che s’impigrisce d’inverno e tenta di svegliarsi d’estate.
“È più coraggioso chi resta o chi parte dalla Calabria?”: una domanda che per molti anni mi ronzava in testa.
Capita anche adesso, ma con meno rabbia dentro il cuore: perché prendi consapevolezza e impari a trovare il meglio che c’è attorno a te.
Il giornalismo, la gavetta e i sogni
Sono iscritta dal 2009 all’Ordine dei Giornalisti della Calabria e cammino per cercare notizie. Ho collaborato per diverse testate giornalistiche, anche on line, segnando i passi di una gavetta continua.
Sì, perché nel giornalismo, come in tutto il resto, non si finisce di imparare. E mi diverto.
Dal 2011 scrivo per Gazzetta del Sud. Ma, si sa, di giornalismo non si campa, così ogni giorno mi invento qualcosa; valuto le occasioni e prendo decisioni.
In sostanza: cerco di non crollare ma di guardare oltre l’orizzonte, perché la speranza tieni in piedi i vivi.
Onde del mare, libri e Chagall fino in Provenza
Su questa altalena che solletica la mia vita e quella di tanti altri, capita di adagiarmi e godermi la bellezza di questa Calabria per tanti ancora da scoprire, che racconto con storie belle in questo blog.
Sono innamorata del mare, delle conchiglie, delle tartarughe.
Divoro libri e scrivo, coccolandomi sempre con tazze di tisane fumanti che sorseggio dal mio terrazzo vista mare.
Mi emoziono davanti ai quadri di Chagall e Mirò.
Il viaggio dei sogni? Andare in Provenza e di fare la ruota in un campo di lavanda.