Scegliere di sporcarsi le mani per plasmare materia e anima. Modellare l’argilla refrattaria e trovare il canale giusto per esprimere se stesso. Continuare a farlo. Fino a creare un’opera d’arte, simbolo del proprio talento, della ricerca interiore. Di una terra, la Calabria, che non è semplice cornice ma essenza. E poi ricominciare.
Vieni con me: ti porto alla scoperta della ceramica innovativa di Benedetto Ferraro. Giovane artista calabrese e founder del laboratorio creativo “Terrenotrie ceramiche” di Tortora (Cs).
La sperimentazione nell’arte di Benedetto Ferraro
Immagina di trovarti in uno spazio diviso da colonne. Ad abbellire il tutto persone che commentano delle opere in ceramica, mentre sorseggiano del buon vino e sorridono. Più o meno è stato così il primo incontro con Benedetto Ferraro nel suo lab creativo “Terrenotrie ceramiche” di Tortora. Qui è nato. Qui, con l’affaccio sul Tirreno cosentino, ha scelto di sperimentare nuove forme per creare una linea personale. Una firma del suo essere.

Benedetto Ferraro, ceramista calabrese
«L’Istituto d’Arte mi ha dato delle indicazioni verso un canale, ma ho deciso che da ceramista potevo optare per la mia strada. Lontano dall’artigianato tradizionale. Semplicemente perché non faceva per me. Infatti, produrre per gli altri non fa parte di me. L’arte è la mia espressione e lo faccio sporcandomi le mani», mi racconta Benedetto.
Così, studiando e testando nuovi materiali, come l’argilla refrattaria, ha iniziato la “sua” produzione. Vasi e piatti non hanno più la loro dimensione casalinga. Si ribellano ai principi di ordine pratico, diventano sperimentazione ed espressione artistica pura. Istinto e tecnica trovano il loro mix perfetto. Con sculture e forme dai colori che dal rosso al blu intenso riaprono a splendidi paesaggi, calati nella natura calabrese.
Cos’è il laboratorio creativo Terrenotrie
L’arte ce l’ha nel Dna Benedetto Ferraro. Ricordi la wedding planner Agnese Ferraro di Sposiamoci in Calabria? È sua sorella. Beh, in famiglia ci sono parenti artisti, come gli zii Nando e Gianni; nonni sarti; zie suore che producono icone artigianali. «Sin da ragazzino la curiosità verso l’arte era una calamita. Poi ho sentito un formicolio, anche grazie a un’infanzia e un’adolescenza belle. In mezzo a tante storie diverse che mi hanno fatto crescere, apprezzando le differenze», dice Benedetto.

Lab creativo “Terrenotrie”: sculture e opere in ceramica
Un dialogo che è anche condivisione di spazi, di incontri, di idee con altri artisti calabresi e non solo. Proprio come il Laboratorio creativo “Terrenotrie ceramiche””, aperto nel 2010 a Tortora. Sì, nelle terra che prima aveva ospitato gli Enotri, popolazione preromana che si insediò tra la Campania meridionale, la Basilicata e la Calabria.
«Sono sempre stato attratto dall’archeologia». Tanto che la prima opera di Benedetto in argilla refrattaria, “La porta del tempo”, è legata a queste antiche popolazioni, alle lavorazioni della ceramica nel passato. Con una resa tecnica che crea increspature negli spazi. Quelle aperture nel tempo che sono il passaggio per nuove idee.
La Calabria come ispirazione per sculture in ceramica
«Il mio percorso è cambiato. In questi undici anni ho sperimentato, affinato la tecnica. L’aspetto geometrico, la scomposizione degli elementi e della materia stessa che diventa espressione. I colori. Il linguaggio artistico che dà risposte anche alle incertezze».
E continua: «Prima ero impulsivo. Andavo diretto sulla materia. Poi ho iniziato a seguire le forme della natura, traendo un primo cenno della mia ricerca. Una sperimentazione che mi ha portato alla geometria, all’eliminazione del superfluo», spiega Benedetto. Da anni partecipa a mostre, vernissage, eventi e concorsi, mantenendo il suo sorriso e la sua umiltà.

Una meteora colorata in argilla refrattaria
«Spero di continuare la mia arte in Calabria: certo non è sempre facile. Ma trovo ispirazione, linfa dal mare, dalla montagna, dagli scavi archeologici. Contestualizzare l’opera in natura è come lasciarla libera», mi dice Benedetto Ferraro mentre parliamo di “Anemone sulla roccia”
Sai, è l’unico under 40 che produce ceramica artistica in Calabria. A proporre arte, non oggetti di uso comune. Ogni creazione è una parte di sé. «Ho sposato l’arte. A chi acquista una mia opera, dico sempre che si sta portando un pezzetto di me. Di prenderne cura».

Un’anemone calata nel mar
È il talento, l’arte che trova il modo per far dialogare le coscienze, apprezzare il bello. Spronare a ripartenze e nuovi inizi. Convinti che per trovare se stessi, la propria dimensione, si parte dal passato e si sperimenta nel presente. Proprio come fa questo giovane artista calabrese. Sempre pronto a emozionarsi.
Per ammirare tutte le opere e le sculture in ceramica di Benedetto Ferraro vai sui suoi profili social. Non te ne pentirai!
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