Confetti Tortora: quando la tradizione è eredità

marco tortora nel negozio confetti

“Continui su questa strada e, subito dietro l’angolo, a destra, trova il confettificio Tortora. Ci sarà di sicuro Arturo con i suoi figli che lavorano. Non si può sbagliare”. E io, che non so perché mi perdo quando mi danno le indicazioni, questa volta sono riuscita a farmi largo tra le stradine di Corigliano-Rossano e arrivare in pochi minuti, senza esitazione, nel laboratorio di confetti artigianali della famiglia Tortora, in via Sicilia.

Sull’uscio mi accoglie Arturo, il capofamiglia: è lui che ha preso a piene mani l’eredità del padre Virgilio. Adesso, con i figli Virgilio Jr, Morena e Marco, e con la moglie Maria Madeo continua la tradizione artigianale, sfornando e vendendo confetti colorati e gustosissimi che arrivano in tutta Italia.

Quello dei Tortora è l’unico confettificio napoletano artigianale in tutta la Calabria, segno di un amore per la tradizione e l’arte che, dal 1970, segnano i nostri giorni, con occhio attento alle innovazioni. È la terza generazione che rispetta i tempi della lavorazione manuale dei confetti, dosando materie naturali e lo zucchero che, specie sulle mandorle, crea strati deliziosi.

Mentre parlo con Arturo, ogni tanto ci fermiamo: si alza dalla sedia e va a controllare le bassine. Aggiunge lo sciroppo e controlla che tutto il processo vada alla perfezione. Poi ritorna e mi racconta la storia di suo padre che arriva da Napoli e mette la radici in questa cittadina bizantina, realizzando confetti che dalla Calabria raggiungono il resto d’Italia. Perché è così che avviene quando si custodisce con amore quanto ci è stato donato, fino a tramandarlo a chi lo sa accogliere e apprezzare.

Vieni con me!

Tortora confetti: come nasce questa eccellenza calabrese

Virgilio Jr e Arturo Tortora

Virgilio Jr e Arturo Tortora

“Mio padre Virgilio era di Casamarciano, in provincia di Napoli. Lavorava in un confettificio: in Campania sono splendide realtà che coinvolgono diverse generazioni. Negli anni Sessanta, arrivò a Rossano per lavorare con una ditta. Quando questa però ha chiuso, nel 1970 papà decise di mettersi in proprio aprendo qui il confettificio di scuola napoletana, in via Amica. Poi ci siamo trasferiti in via Sicilia”, racconta Arturo.

Ha le mani profumate di zucchero, con un velo opaco che ne solca le dita. Ricorda quando i pomeriggi lavorava con suo padre e suo fratello – “poi ha lasciato ed è diventato medico” –, dei confetti cannellini, dei confetti ricci e di quanto abbia imparato in tutti questi anni. È di poche parole Arturo, intento a controllare le bassine in rame, a versare lo sciroppo, che le mandorle si stratifichino di zucchero in modo uniforme.

bassine del confettificio tortora

Bassine del confettificio Tortora

“Di bassine ne abbiamo sette e una più grande. In genere mettiamo le mandorle all’interno, che bagniamo con lo sciroppo di zucchero. Quando le bassine roteano, lo zucchero si distribuisce sulla superficie della mandorla, mentre un getto di aria lo asciuga. In questo modo si permette all’acqua in eccesso di evaporare e allo zucchero di ritornare allo stadio solido”.

È la nascita del confetto, il primo di una serie di tanti passaggi: al primo strato sottile di zucchero se ne aggiungono altri, fino a quando non si ottiene lo spessore voluto. Ecco perché le mani devono controllare tutto per giorni, fino alla raffinatura e alla lucidatura. “Nelle aziende industrializzate è diverso, ma noi vogliamo continuare su questa strada artigianale. Sono gesti automatici che ci deliziano, specie quando qui arrivano i miei nipoti. So che un giorno tutto questo sarà loro”, dice Arturo, con la gioia negli occhi.

La terza generazione del confettificio Tortora

confetti tortora al liquore colorati

Confetti Tortora al liquore colorati

Nel 1985 l’attività paterna passa ad Arturo. Come in un’immagine speculare, ha visto nei suoi figli i suoi stessi gesti, le abitudini e le passioni di quando era più giovane. Virgilio Jr, Morena e Marco hanno deciso di continuare nell’azienda di famiglia. Non si tratta di un vincolo, ma della voglia di essere testimoni di quel passaggio, di non far cadere nell’oblio i sacrifici del nonno e del padre.

“Giocavo a calcio in serie D. Dieci anni fa, mi sono trovato a fare una scelta: sapevo che lo sport non poteva essere la mia strada. Con i miei fratelli, siamo cresciuti nel confettificio. Quando giocavo, andavo a lavorare con papà solo la mattina, poi tutta la giornata. Da allora è diventata la mia routine. Non ho mai pensato di andarmene dalla Calabria. Il fatto che mio nonno abbia avviato un confettificio in questa regione, sfidando una tradizione quasi inesistente, mi ha fatto sentire orgoglioso. Il motore per continuare. E come mi diverte guardare i miei figli quando ogni tanto vengono qui e osservano le bassine!”, racconta Virgilio Tortora.

lavorazione artigianale confettificio tortora

Lavorazione artigianale confettificio Tortora

All’inizio la famiglia Tortora vendeva i confetti nel laboratorio. Poi lo spazio si è come rimpicciolito, mentre aumentavano le richieste. Così nel 2013 la decisione di aprire il negozio in via dei Normanni. “Ho lasciato la scuola. Avevo capito la fortuna che mi era capitata, il senso di responsabilità come eredità, mentre tanti miei coetanei e amici dovevano fare le valigie per emigrare. Ho lavorato nel laboratorio: spesso nonno mi spiegava dei processi. Proposi a mio padre e alla famiglia l’apertura del negozio di confetti. Il primo anno è stata dura, ma poi lo store ha ingranato: adesso spediamo in tutta Italia”, dice Marco.

Al negozio lavora Morena: “È una scelta. I miei fratelli mi hanno chiesto di aiutarli, ma poi mi sono appassionata. Sono cresciuta con mio nonno e mio padre. Stare a contatto con il pubblico mi piace e, per fortuna, abbiamo una clientela entusiasta. Forse la parte più bella del mio lavoro principale è questa: avere una clientela felice che aspetta il giorno dei festeggiamenti e prepara con cura ogni cosa”.

Confetti artigianali da una Calabria dolce, dolcissima

parete negozio con confetti misti

Parete negozio Tortora con confetti misti

E, mentre nel negozio spiccano sulle pareti e sul soffitto tanti contenitori a forma ovale ripieni di confetti di ogni colore e gusto, mi sento trasportata in un mondo di dolcezza e di tenacia. La porta si apre, entra una signora che chiede una confezione di confetti misti da portare in Germania. E penso a quanto questi confetti renderanno felice chi li riceve: un pezzo dolce di Calabria che punta su se stessa e festeggia ogni momento della vita come se fosse una ricorrenza sempre importante.

Ottenove

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *