La prima candelina del mio blog

Un anno di ottenove. Ed ecco che posso soffiare la prima candelina del mio blog.

Un anno di storie belle della Calabria, di ponti che conducono alla conoscenza, all’amicizia, al rinsaldare i valori.

Un anno di coraggio raccontato da chi investe su se stesso e su questa terra; 365 giorni di porte aperte per farmi entrare in piccoli mondi, in cui c’è la democrazia delle idee, delle scelte, della voglia di non starsene con le mani in mano.

Un anno di aromi, di entusiasmo, di creatività, di barche che salpano verso splendide avventure, mai in solitaria.

Come si festeggia il compleanno di un blog?

Me lo sto chiedendo da qualche giorno, amante, come sono, delle feste. Certo, sarebbe stato bello invitare per una pizza e una fetta di torta i protagonisti che hanno arricchito questo mio diario.

E i lettori: quelli che mi spronano ogni giorno; la crew di amici, parenti e nuovi ganci che danno sostanza alle speranze.

Ma dove ci si poteva incontrare? A metà strada era difficile. Meglio, quindi, lungo la strada, quella dell’etere: ed eccomi qui a dire a voi tutti di spegnere insieme a me questa prima candelina.
Uno, due, tre: soffia!

Perché ho deciso di scrivere un blog sulla Calabria

Ero stufa di leggere solo brutte storie della Calabria. Questa prima candelina che soffio, con tutti voi, per il mio blog, mi fa scoprire quanta voglia c’è di leggere storie belle di Calabria.

Come fare per trasformare questa mia sensazione in un blog?

C’è voluto tempo. Scegliere l’idea giusta e cominciare a scovare belle storie, per lo più sconosciute. Studiare – ho scoperto in questo anno che non basta solo scrivere – le tecniche per ottimizzazione, per non riempire di “fuffa” i miei post.

Aspetto, questo, che in realtà già considero molto nel mio lavoro da giornalista.

Come ho trovato ispirazione per il mio blog

Trovare l’ispirazione e lasciarsi trasportare. Assecondare quel ritmo che pulsa nelle vene, che dal cuore ti inebria l’anima, fino ad accarezzare quella piccola isola che racchiude il tuo essere.

Il 3 gennaio dello scorso anno, ho iniziato a non sentirmi più come una barca in mezzo al bosco. Due post (da Guardia Un intreccio di storia e amicizia e da Cetraro-Tokyo) per l’anima di questo diario: calabrese è uno stato d’animo.

Con il blog continua la mia scoperta personale, professionale, umana per credere in questa terra che, spesso, troppo avara è.

Pietro De Seta, dipingo le bellezze della mia Calabria

Una Calabria bella animata dalle persone

Ce ne sono tante che si inventano ogni giorno (trovate le loro storie qui blog), uomini e donne resilienti, speranzosi, delicati.

C’è chi ha deciso di tornare al nido; chi, per scelta o necessità, di diventare formica. Andata e ritorno: ogni viaggio porta con sé sentimenti multiformi che ho toccato con le mie mani, che nutrono me e quanti si emozionano nel leggere queste pagine.

Sono grata a ognuno.

Qui, su ottenove, trovo la mia essenza. Mi si allarga il sorriso e si rafforza quell’idea di trovare un senso al mio ritorno in Calabria. Perché ognuno di noi sa che, per creare la propria favola, deve diventare l’eroe/eroina della propria storia.

Ottenove a tutti!